Produzione

Le materie plastiche sono sicuramente il materiale più utilizzato per leggerezza, facilità di lavorazione, idrorepellenza, inattaccabilità da muffe, funghi e batteri. Una conferma si ritrova in uno studio pubblicato da un gruppo di ricercatori statunitensi, che hanno cercato di calcolare la quantità di plastica immessa sul mercato dal 1950 ad oggi: se nel 1950 vennero prodotte 2 milioni di tonnellate di plastica, nel 2015 ne sono state prodotte 380 milioni di tonnellate (con un tasso di aumento medio del 8,4% ogni anno). La somma di tutta la produzione mondiale fino al 2015 ammonta invece a 8 miliardi e 300 milioni di tonnellate (quindi più di una tonnellata per ogni abitante del pianeta) di cui circa 6 miliardi e 300 milioni di tonnellate sono diventati rifiuti, con una produzione procapite di circa 50 chilogrammi all’anno, ed un consumo giornaliero di circa 3 etti.

La domanda di plastica proviene maggiormente dal settore del packaging, che da solo assorbe in Europa il 40% della domanda, ma anche molti altri come quello dell’automotive e del settore medicale. Si tratta di una vera e propria industria economica: lo studio Plastics – The Fact   ha stimato che l’industria del settore plastiche e gomma (produttori, trasformatori, riciclatori e costruttori di macchine e attrezzature) conta nei 28 paesi membri UE quasi 60mila aziende, molte delle quali PMI, che danno lavoro a oltre 1,5 milioni di persone, con un giro d’affari di circa 350 miliardi di euro.

Fonte: PlasticsEurope Market Research Group (PEMRG) and Conversio Market & Strategy GmbH

Attualmente, i principali Paesi produttori di materie plastiche primarie sono la Repubblica Popolare Cinese, l’Europa e il Nord America (Paesi NAFTA, ovvero Canada, Stati Uniti e Messico).


Fonte: Plastics Europe (2016) Plastics – the Facts 2017: An analysis of European plastics production, demand and waste data,

A livello mondiale si stima che nel 2016 siano state prodotte 335 milioni di tonnellate di materie plastiche (13 milioni in più rispetto all’anno precedente).

Di queste, l’Europa (UE28 + Norvegia e Svizzera) ha contribuito per 60 milioni di tonnellate, due in più rispetto al 2015, ma ancora sotto il livello record raggiunto nel 2007 con 65 milioni di tonnellate.

L’Asia si conferma il principale fornitore di termoplastiche e poliuretani, con circa la metà delle 280 milioni di tonnellate prodotte a livello globale (29% la sola Cina), mentre l’Europa incide ’solo’ per il 19% e l’area Nafta per il 18%.
La Germania si conferma saldamente al primo posto con il 24% delle plastiche trasformate, seguita dall’Italia con il 14%. Seguono Francia (9,6%), Spagna (7,7%), Regno Unito (7,5%) e Polonia (6,3%). Questi sei paesi, da soli, valgono quasi l’80% del consumo europeo di termoplastiche, poliuretani e termoindurenti.